The unparalleled recent development of biological sciences and their convergence with other technologies (such as neurosciences, nanotechnologies and informational technologies) heavily impact the world of law. Indeed the present universal attitude of science and its global interaction immediately give a worldwide dimension to the question of legal regulations of conflicts arising from scientific research and its applications.
The transnational flow of legal standards is not a novelty and the increased level of internationalization is to some extent common to many fields of law. In this scenario the area of life sciences and law is one of the most troubled, besides the economic field.
Generally speaking all this is well known and has been at the centre of a huge legal scholarship in recent years. The focus now seems to have moved toward the following questions: how all that may be conceptualized? What could be the best disciplinary field to deal with the issue? What discipline could be able to explain what is happening and to offer a consistent body of principles?
The questions the intervention deals with may be worded as follows: might science, which is large part of the problem, be at the same time the solution? Might the commitment for freedom of scientific research be, at the same time, commitment for a worldwide law-making process able to encourage democratic and peaceful international relationships between individuals and communities?

by Amedeo Santosuosso, Judge at the Milan Court of Appeal, Italy

ITALIAN VERSION:
“La ricerca scientifica può servire come modello per l’attuale legge transnazionale?�?
di Amedeo Santosuosso (Giudice presso la Corte d’Appello di Milano, Professore di Diritto e scienze della vita presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia, cofondatore della Consulta di bioetica, Presidente del Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’European Centre for Life Sciences, Health and the Courts dell’Università di Pavia)
Il recente sviluppo senza precedenti delle scienze biologiche e la loro convergenza con altre tecnologie (come le neuroscienze, le nanotecnologie e le tecnologie dell’informazione) hanno un pesante impatto sul mondo del diritto. Infatti l’attuale attitudine universale della scienza e la sua interazione globale danno immediatamente una dimensione mondiale alla questione della regolazione legale dei conflitti emergenti dalla ricerca scientifica e dalle sue applicazioni.
Il flusso transnazionale degli standard legali non è una novità e il maggiore grado di internazionalizzazione è in una certa misura comune a molti campi della legge. In questo scenario l’area delle scienze e del diritto della vita è uno dei più controversi, insieme al campo economico.
Parlando in termini generali tutto questo è ben noto ed è stato al centro di una enorme ricerca giuridica negli ultimi anni. Attualmente l’attenzione sembra essersi concentrata sulle seguenti questioni: come può essere concettualizzato tutto ciò? Quale potrebbe essere il miglior campo disciplinare per affrontare questa questione? Quale disciplina potrebbe essere in grado di spiegare cosa accade e offrire un coerente insieme di principi?
I quesiti affrontati dall’intervento possono essere spiegati come segue: può la scienza, che è un’ampia parte del problema, essere al tempo stesso la soluzione? L’impegno per la libertà di ricerca scientifica può essere al tempo stesso impegno per un processo legislativo a livello mondiale in grado di incoraggiare relazioni internazionali democratiche e pacifiche tra individui e comunità?

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